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Spagna e Marsiglia

madridNon andavo in Spagna da diversi anni, non che abbia girato per bene questo bel paese, anzi. Per cui una decina di giorni erano quasi necessari e ne avrei fatti volentieri di più se non fossi dovuto arrivare a Marsiglia nei giorni in cui ci giocava il Napoli.

Il tour spagnolo è iniziato a Madrid, la capitale. Dall’aeroporto ho raggiunto il centro in treno, fino ad Atocha, a differenza della metro costa la metà, anche se ha solo 2 corse all’ora. Poi a piedi fino all’ostello dove avevo prenotato un paio di giorni. Anche se Madrid non è sul mare e d’inverno può essere molto fredda, il clima, rispetto a Milano è molto più gradevole.

madridpalazzoMi vesto adeguatamente, bermuda e t-shirt e vado in centro, nella piazza reale, godendomi un caldo sole mentre addento un panino con ‘jamon’ che mi sono fatto acquistando gli ingredienti in un supermercato, una fresca san Miguel accompagna questo pasto frugale ma gustoso. La piazza è grande, circondata da palazzi d’epoca e porticati, i tavolini dei bar adornano più della metà della superficie, numerosi turisti fanno foto tra i piccioni ed ‘artisti di strada’ di bassissima qualità.

Mentre mi sposto verso un’altra zona della città mi fermo al ‘museo del jamon’, attirato dai prezzi imbattibili: 1€ per una cerveza, lo stesso prezzo per un boccadillo di jamon. Devo provare.

L’atmosfera è godibile, un grosso bancone ovale è pieno di avventori che consumano mentre discutono amabilmente in tipico chiassoso stile spagnolo. Dopo qualche minuto d’attesa riesco a trovare un buco anche io ed ordino da bere e da mangiare. Il panino è striminzito e la qualità del prosciutto è scadente, ma per 1 € come chiedere di più?

Rientro in ostello e mi riposo un po’, in serata vado ad un incontro organizzato dalla comunità locale di couchsurfing, mi ritrovo a parlare per un paio d’ore con dei simpatici ragazzi, alcuni spagnoli, altri stranieri.

madridristoIl giorno seguente faccio conoscenza con Franziska, una bella ragazza tedesca, che dorme sopra al mio letto a castello, andiamo al free walking tour che parte dall’ostello. Dopo essere passati a prendere altri ragazzi da altri due ostelli iniziamo il giro e devo dire che la guida è veramente simpatica e preparata. Si tratta di un ragazzo sudamericano che sa raccontare benissimo le storie legate a Madrid. Andiamo, tra l’altro, dentro il più antico ristorante del mondo ed il palazzo reale dove assistiamo al cambio della guardia. Ci racconta, inoltre, che il museo del Prado ed il palazzo reale hanno l’ingresso libero dopo le 18.

A pranzo ritorno al museo del jamon per addentare qualcosa di veloce, poi rientro in ostello dove conosco Jakub, un giovanissimo ragazzo tedesco che sta iniziando il suo giro del mondo. Quando rientra anche Franziska, andiamo a bere in centro, gli racconto che conosco questo posto dove una birra costa 1€ e ne sono contenti. Rientriamo in ostello verso le undici, non prima di aver preso altre birre, finendo per berle nell’atrio, insieme ad altri che sono li a rilassarsi. Il giorno dopo decidiamo di andare a vedere Toledo.

Ci andiamo utilizzando blablacar, allo stesso prezzo di un bus, 5€ ciascuno troviamo un passaggio con un tizio che va a toledo per lavoro, parla poco inglese e quindi sono l’unico che riesce a scambiare qualche parola di conversazione con lui durante i 45 minuti di viaggio. Ci lascia appena fuori le mura del centro ed iniziamo ad addentrarci in questa bella città, in stile medioevale.

Quando arriviamo in centro ci separiamo, Franziska vuole vedere museo, mentre io preferisco vedermi la città passeggiando, Jakub viene con me, ci diamo appuntamento dopo un paio d’ore.

Mentre camminiamo un gruppetto di ragazzine in gita ci saluta calorosamente ‘hola guapo!’, non so se si riferiscono a me o al tedesco Jakub, sta di fatto che sorridiamo educatamente e proseguiamo, troppo piccole per me, troppo fidanzato Jakub.

toledoToledo è bellissima! Una cattedrale da sogno, vie strette, mura antiche la rendono davvero piacevole per una visita. Ci ritroviamo senza problemi con Franziska, sto con 2 tedeschi e non avrei pensato di perdere un appuntamento. Pranziamo dopo aver acquistato dei panini, formaggio e prosciutto in un negozietto, ci sediamo su una panchina ammirando il panorama delle colline che circondano la città.

Riprendiamo la visita, la ragazza continua a girare per musei, continuando a darci appuntamenti che vengono attesi scrupolosamente, decidiamo di rientrare a Madrid con lo stesso signore che ci aveva portati qui, Juan Antonio, lo contattiamo e concordiamo un orario nel pomeriggio, alla fine del suo giro d’affari. Dopo aver aspettato un po’ nel parco cittadino appena fuori le mura, rientriamo stanchi ma soddisfatti verso l’ostello.

madridbocadilloLi porto a mangiare un boccadillo con calamari, specialità di Madrid, in un locale famoso appena prima della piazza reale, poi rientriamo in ostello dove trascorro la serata a parlare con un ukraino.

Il giorno dopo Jakub ci saluta, destinazione Istanbul, rimango a parlare con una simpatica signora francese, un po’ strana, anche lei in stile hippy, poi anche io preparo lo zaino, dopo pranzo ho un viaggio verso Valencia, faccio un ultimo giro in centro, mangio l’ultimo panino con calamari e faccio conoscenza con due giovani tedesche che lavorano come au-pair in città. Beate loro! Impareranno lo spagnolo e si godranno il clima migliore che in germania. Rientro in ostello per riprendere lo zaino, salutare franziska, che ricorderò per i suoi piedi, visto che camminava scalza in città, in armonia con il suo stile hippy.

Peccato che non li lavasse, almeno la sera, prima di andare a dormire, per cui lo strato di sporco e nero era ormai talmente consolidato che emanava un fastidioso olezzo. Ma a guardarla negli occhi si dimenticava questo particolare. Salutata Franziska, mi dirigo verso la ciudad universitaria, dove ho un appuntamento con Julia, trovata tramite blablacar. In Spagna i costi dei treni sono assurdamente alti, mentre gli autobus sono lenti. Il modo migliore per viaggiare è, quindi, tramite blablacar. In perfetto stile iberico la ragazza arriva con un po’ di ritardo, poi ci dirigiamo verso una zona della città completamente opposta a dove ci siamo incontrati, impiegandoci una buona mezz’ora, avrei potuta aspettarla anche io li, risparmiando del tempo, ma tant’è! L’auto è piena, sono seduto dietro insieme a due ragazze che non parlano inglese, un ragazzo, collega di studi di Julia siede davanti.

blablatoroIl viaggio prosegue un po’ noiosamente, visto che non ho la voglia di inserirmi nei discorsi in spagnolo, mi accendo solo davanti alla vista dei famosi tori, in enormi cartelloni pubblicitari, che sono diventati uno dei simboli del paese. Arriviamo a Valencia in serata, mi accompagnano proprio vicino all’ostello che ho prenotato, mi cambio velocemente e contatto Jonny, un irlandese conosciuto a Ljubljana che vive a Valencia insegnando inglese. Ci diamo appuntamento in un irish bar non distante dal centro, prima di arrivarci mi fermo a mangiare un (pessimo) boccadillo con frittata di patate. Jonny sta guardando le partite, qualificazione ai mondiali brasiliani, la sua irlanda è già eliminata mentre un gruppo di inglesi soffre mentre l’inghilterra gioca in montenegro.

Non sono molto in vena, oltre ad essere stanco, saluto jonny e rientro in ostello. L’atmosfera nella sala comune non è delle migliori, ci sono un paio di ragazze canadesi ed un italiano di rimini che ci prova, senza molto successo. Io saluto e vado in camera dove verrò disturbato da un tizio che russerà tutta notte.

Il giorno dopo mi faccio un giro nel letto di quello che era il fiume della città, dopo un’inondazione è stato completamente prosciugato ed ora è un bellissimo parco cittadino. Ho appuntamento con Jonny nel pomeriggio, giro un po’ il centro, trovo un posto che fa una ‘cana’ (cagna in spagnolo, bicchiere di 20 cl) di birra con un montadito (piccolo antipastino, spesso un pezzetto di pane con fetta di salame/prosciutto) ad 1€. La birra è freddissima, forse per coprirne la pessima qualità, ma non mi posso lamentare, rientro in ostello per mangiare qualcosa di sano, un po’ d’insalata che avevo comprato in un supermercato la mattina.

valencia pinchosCon jonny facciamo un giro in città, poi mi porta in una bella zona di Valencia, un po’ alternativa, entriamo in un cafè letterario molto bello, l’UBIK cafè, la domenica mattina mi dice che ci fanno jazz e brunch, beviamo un paio di birre artigianali e poi andiamo in un vicino locale a bere altre birre e provare degli ottimi ‘pinchos’, fette di baguette ricoperte di ingredienti varii, qualcosa tra la tapas ed il montadito. Dopo un paio di pinchos che servono a riempire lo stomaco pieno di birra, ritorniamo in centro dove ci raggiungono due amici cileni di Jonny. Restiamo a parlare un po’, li saluto quando decidono di andare in un club, il giorno dopo voglio dedicarlo al mare ed al sole.

Valencia e la Spagna non tradiscono, anche se siamo a fine settembre il clima è caldo ed il sole alto, mi preparo lo zaino e mi incammino fino alla spiaggia cittadina, devo percorrere tutto il percorso del fiume, passare dalla zona della moderna città della scienza e dell’arte, attraversare il quartiere popolare vicino al mare ed ai cantieri dove stanno i box delle barche che hanno disputato la coppa america di vela.

valenciamareLa spiaggia ripaga della lunga camminata, immensa, bella, pulita, organizzata benissimo, con postazioni di soccorso, bagni pubblici, spazi per fare sport, bar e ristoranti ed ogni altra cosa potrebbe servire.

Al mattino sono prevalentemente persone anziane a frequentare la spiaggia ma con il passare delle ore arrivano tantissimi giovani a godersi i raggi del sole. Non ho con me il costume e nemmeno un telo per sdraiarmi, quindi continuo a camminare vicino la riva. Mi mangio i panini che mi ero preparato in mattinata, poi rientro verso l’ostello, senza scarpe e maglietta, per prendere un po’ di colore.

Il fiume è ancora pieno di gente che fa sport, biciclette, corsa, campi da calcio, zone per far giocare i bimbi.

valencia valenciaarte

valenciamercatoIl giorno dopo faccio un giro ‘turistico’ della città, vado nel bel mercato al coperto ed ammiro i bei palazzi del centro, poi ritorno a camminare sul fiume, godendomi il fresco e la vista di chi fa sport, in ostello conosco un gruppo di brasiliani/e, studiano in spagna, il loro governo paga per l’alloggio ed il viaggio, loro ne approfittano per viaggiare in Europa, ci diamo appuntamento a barcelona, tra un paio di giorni ci ritroveremo lì. Per me la partenza è il mattino seguente, vicino la plaza de toros.

Ancora una volta con blablacar, chi guida è un olandese che vive in Spagna da tanti anni, va a Barcelona per affari, in auto gli altri parlano poco, c’è uno spagnolo ed una spagnola che non parlano inglese, un brasiliano che studia in Francia che non è il massimo della simpatia ma con cui riesco a scambiare qualche chiacchiera e racconti di viaggio. Arriviamo in centro, vicino placa de catalona, prendo la metro per arrivare in ostello, vicino la zona del Parc Guell, infatti la prima cosa che faccio, dopo aver sistemato lo zaino in camera, è visitare questo posto fantastico, reso fantastico dal genio di Gaudì.

barcepedreraDopo il Parc Guell vado a piedi verso il centro, attraverso il bel quartiere del ‘Gracia’, fino alla casa Pedrera.

La mattina dopo, il sole spende forte e voglio ritornare al Parc Guell, godendomi il panorama della città, lasciandomi baciare dei raggi del sole, ascoltando la chitarra di un tizio fuori di testa, un rocker strampalato ma carico di energia positiva e simpatia. In ostello conosco una ragazza boliviana che lavora lì, mi racconta di come sia difficile vivere in Europa rispetto al suo paese, della mancanza di rispetto per le persone, gli immigrati, la natura, di come da noi ci sia troppa frenesia, rincorsa del denaro come unica fonte di felicità.

barcasagradaNel pomeriggio vado verso il centro, arrivo alla Sagrada Familia, poi, a piedi, nel centro storico, il bellissimo Barrio Gotico, la plaza real, la rambla, fino alla zona dl porto, vicino la statua di Colombo. Mi godo le ultime ore di sole, poi rientro in ostello dove conosco due simpatici argentini, che vivono alle canarie.

Uno fa ‘giocoleria’, ha vissuto in italia, mentre l’altro non parla altro che spagnolo ed è ad uno dei suoi primi viaggi fuori dall’isola. Trascorriamo la serata a parlare del più e del meno, dandoci appuntamento per il giorno dopo e per scoprire Barcelona. Rifaccio il giro della città in loro compagnia, fino alla rambla, poi rientro in ostello a prepararmi un piatto di pasta. Avrei dovuto incontrare una ragazza ungherese che vive a Barcelona e che avevo conosciuto a Budapest, ma alla fine mi dice che sta male e non può. Ragazze …

barcaramblaMeglio così, mentre mi sto facendo un giro in centro vengo colto da un improvviso mal di pancia e devo rientrare in ostello velocemente. Il giorno dopo rivedo gli argentini che avevo incontrato a Valencia, ci diamo appuntamento davanti casa Battlò, visitiamo il barrio Gotico e la Ciudad Vieja, il mercato, la rambla, poi ci salutiamo, rientro in ostello a mangiare per risparmiare soldi, ritrovo i due argentini, facciamo conoscenza con un ragazzo giapponese, solo dopo un paio d’ore di risate e chiacchierate capiamo che il ragazzo, Kaoru, non capisce quasi niente d’inglese e di tutto quello che avevamo detto.

Eppure rideva di gusto ad ogni nostra battuta, mah !!!! in serata si unisce a noi anche una ragazza olandese ed una russa, decidiamo di organizzare una cena in ostello, mi offro come cuoco per preparare pasta per tutti, compriamo da bere e da mangiare, verso le 20 mi metto ai fornelli ed inizia una bellissima cena alla quale si aggiungono un americano ed una ragazza metà giapponese e metà russa, Misa. Ci sono 2 argentini, un americano, un giapponese, una russa che vive in arabia saudita, un’olandese, una russa/giapponese ed un italiano seduti allo stesso tavolo, raccontandosi storie. Il bello di viaggiare è proprio questo!

barcacenaGrazie alla ragazza giapponese scopriamo qualcosa in più di Kaoru, è un artista che a casa sua lavora la roccia, facendo sculture molto apprezzate, ha deciso di venire a Barcelona per lavorare alla Sagrada Familia, infatti uno degli architetti che guida i lavori dell’opera d’arte è giapponese. Ogni giorno Kaoru si reca alla Sagrada Familia e chiede di lavorare, anche gratuitamente. Pian piano raccontiamo, ognuno di noi, una parte della nostra vita, l’americano insieme a Misa fanno giocoleria in giro per il mondo, i due argentini sono li per acquistare un auto che poi rivenderanno alle canarie, la ragazza olandese è in viaggio da 2 mesi, anche la ragazza russa, anche se gli manca già il medio-oriente ed il deserto.

barcasurfIl mattino seguente vado in spiaggia, il tempo è perfetto, caldo e assolato, quando arrivo inizia a fare ancora più caldo, è sabato, la gente inizia ad affollare la zona di barceloneta, le spiaggie sono piene anche se solo una decina di surfers sfida il freddo delle acque, il resto si gode il sole, passeggiando, bevendo qualcosa o mangiando un gelato. Ascolto una bravissima orchestrina improvvisata, la musica da strada mi mette di ottimo umore, sempre. Mi compro del pane e del prosciutto, insieme ad una birra fresca, la dieta a base di panini non mi stanca mai. Penso che siamo ad ottobre, in altre zone d’europa i primi freddi saranno già arrivati, mentre qui fa ancora molto caldo, vivere in Spagna non è proprio male!

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Rientro in ostello, dove poco alla volta rientrano tutti da questa fantastica giornata, vorremo ripetere la cena di ieri ma i due argentini devono andare a cercare un posto dove stare, visto che l’ostello è pieno, con Kaoru e la ragazza olandese decidiamo di andare in centro a bere qualcosa, propongo un posto dove c’è un meeting di couchsurfing ma arriviamo troppo presto, c’è poca gente ed il locale è brutto, passeggiamo in zona rambla, poi nel quartiere vecchio, senza trovare un posto che ci piaccia per fermarci, così ci dirigiamo sul lungomare, ritrovandoci sulla spiaggia ad ascoltare ognuno la musica degli altri, una specie di dj set improvvisato e con incredibili risultati. Ridiamo e siamo contenti, una serata trascorsa a divertirsi senza bisogno di alcool, pub, discoteche, quelle che preferisco.

barcaguell2 barcamercato  barcaporto  barceparcguell

marseilleflicheIl giorno dopo sono di nuovo in partenza, direzione Francia e Marsiglia. Non ho trovato nessun passaggio con blablacar, quindi parto in autobus, quasi 45€ per poche centinaia di km. Il viaggio scorre lento, attraversiamo i pirenei, il clima cambia, grigio e pioggia, i paesi francesi che attraversiamo sono desolati e desolanti rispetto ai ridenti paesi spagnoli. Per fortuna a destinazione mi aspetta Valentine.

Ci siamo conosciuti in Romania, a Costanta, entrambi ospiti couchsurfing di Sara. Valentine mi ospiterà a casa sua per una notte, poi andrò da un’altra ragazza contattata tramite couchsurfing, visto che gli ostelli a marsiglia costavano troppo. Ci troviamo alla stazione degli autobus, andiamo a casa sua a lasciare il mio zaino ed inizia a farmi conoscere la città. Prima la Fliche, una zona ripulita e destinata a centro giovanile, poi andiamo verso il porto, mi spiega i quartieri circostanti, quelli ‘difficili’, quelli più di classe ed altolocati.

marseillecouscousMangiamo un couscous in un ristorante tipico arabo, questa città è molto poco francese e molto mediterranea, nord-africana, l’influenza delle comunità di immigrati è fortissima, somiglia più a Napoli, Barcelona, Genova. Finiamo la serata bevendo un pastis, il liquore tipico, al gusto di anice, che avevo imparato a conoscere leggendo uno dei miei scrittori ‘noir’ preferiti, Jean Claude Izzo.

Il giorno dopo facciamo un’abbondante colazione e poi andiamo a fare un giro alle calanque, bellissime baie appena fuori dal centro abitato, ci arriviamo prendendo il bus 21, non prima di aver fatto un giro al mercato cittadino, nel quartiere nero della città (città della cultura europea nel 2013), tra odori di spezie profumatissime, di cibi dai sapori africani, tra colori accesi e rumori e voci vivaci. Prendiamo del cibo arabo che mangeremo una volta arrivati a destinazione. Dalla fermata degli autobus, vicino al centro universitario appena fuori città percorriamo una strada sterrata molto bella, circondati da vegetazione mediterranea. Poi iniziamo a scendere verso le baie naturali ricavate nella roccia. Uno spettacolo fantastico! Il mare è agitato dal vento mentre il sole ci riscalda, mangiamo affamati le delizie comprate al mattino godendoci questo panorama incredibile.

marseillecala marseillecalanque

Risalire richiede un piccolo sforzo, un po’ di trekking che si può fare anche se non si è ben attrezzati come nel nostro caso. Durante il tragitto Valentine mi racconta del suo progetto, insieme a delle amiche ha occupato una vecchia casa nelle montagne svizzere, per mesi l’hanno sistemata alla meglio, ogni weekend, hanno raccolto legna e ci trascorreranno l’inverno, senza elettricità, acqua corrente e gas, solo con il camino e l’acqua ricavata dalla neve. Adoro Valentine perché è coraggiosa! Quando ci eravamo conosciuti mi aveva raccontato dei suoi viaggi in nord-africa, da sola, zaino in spalla e poi in romania, ora quest’altra avventura. Rientriamo in città, riprendo il mio zaino, ci beviamo un’ultima birra e poi ci salutiamo, devo incontrare Laurienne, sarò suo ospite per due giorni.

Quando citofono a casa sua mi viene ad aprire la porta e poi scappa in casa, entro guardingo, la saluto e noto che è molto timida, non la classica couchsurfer che ti accoglie a braccia aperte e chiacchierando.

Con il passare dei minuti iniziamo a familiarizzare ed a parlare, aspettiamo che arrivi un suo amico, un italiano che trascorre molto del tempo a nostra disposizione raccontando e vantandosi delle sue conquiste amorose. Quando va via mi racconta che tipo di amicizia avevano e capisco l’alone di malinconia che l’avvolge. Ha terminato da poco una storia d’amore ed è ancora in fase critica, parliamo per molto tempo finchè non ci accorgiamo che è tardi e lei il giorno dopo deve andare a lavoro.

Mi lascia le chiavi di casa e ci diamo appuntamento la sera seguente, andremo a vedere la partita tra Marsiglia e Napoli in un bar in città. Il giorno dopo vado in centro, alla scoperta della città, nella zona del porto. Vengo contattato da un amico che mi informa che c’è un ragazzo egiziano che andrà a vedere la partita del Napoli e se posso fargli compagnia intanto che il gruppo di tifosi del Napoli non arrivi in città.

marseilleportoPer me è perfetto, visto che sono da solo. Ci troviamo facilmente ed iniziamo a girare la città, parlare, bere birra. Amir è del Cairo, ascolto le sue storie con attenzione e lui fa altrettanto con le mie, visitiamo la bella zona del corso Julie con diversi bei localini ed i murales, poi rientriamo verso il porto bevendo un paio di birre in un pub di tifosi del Marsiglia, verso le 19 ci salutiamo, lui va verso lo stadio io a casa di Laurienne. Scendiamo subito alla ricerca di qualcosa da mangiare e di un posto dove vedere la partita, andiamo in una zona dove ci sono bar con tv e tavolini e sedie disposti all’aperto. Ci sono tante persone a guardare la partita ed io sono l’unico felice per il risultato J

Prendo in giro Laurienne mentre rientriamo a casa, ci dobbiamo anche salutare, visto che al mattino presto ho l’autobus che mi riporterà a Milano. Il viaggio è finito. Spero di tornare a visitare Marsiglia, Valentine e Laurienne.

marseillemercato  marseilleportoo